Le
regole della cravatta
In
quel piccolo specchio di stoffa colorata l’uomo si rileva per quello
che è; logico che sia importante "parlare" bene di sé, cioè
scegliere la cravatta giusta. Una cravatta sbagliata potrebbe infatti
compromettere una situazione, far fallire un affare ben avviato,
chiudere definitivamente un colloquio di lavoro interessante, impedire
l’accesso agli ambienti che contano. Per i giovani lanciati nella
carriera e tesi verso il successo, conoscere le regole, dunque è cosa
essenziale.
Non esistono delle regole per saper bene selezionare le cravatte da
acquistare, ma vi sono delle note e caratteristiche che possono aiutare
a crearsi una propria esperienza.
Le cravatte giuste sono quelle a tinta unita nei colori decisi, quelle a
disegni piccoli, o comunque molto fusi, quelle a righe trasversali di
due o tre colori al massimo, di proporzioni giuste e classiche, non
troppo larghe né troppo strette.
·
Le proporzioni sono fondamentali. Le dimensioni, nonostante
la moda giochi a cambiarle, devono essere comprese tra i 10-11 cm nel
punto più largo. È necessario, inoltre, che siano rispettate le
proporzioni anche nella parte più stretta della cravatta e in quella in
cui viene fatto il nodo: nel punto più stretto la misura dovrebbe
essere 3,5-4 cm.
- Quello del colore è
un elemento essenziale perché è proprio attraverso il colore che
la cravatta ottiene di dare quel tocco di fantasia, quell’effetto
di stacco e di personalizzazione che è la sua principale
caratteristica.
Da quando, nel primo ottocento, l’abito maschile ha abbandonato la
fantasia e la libertà cromatica per sposare le tinte neutre e
scure, ben poche sono le possibilità rimaste agli uomini in fatto
di colore nell’abbigliamento, almeno quello più formale.
La cravatta è dunque una specie d’isola felicemente colorata,
l’unico o quasi punto-colore
permesso. Ma bisogna comunque stare attenti e non esagerare. Un
riferimento cromatico della cravatta all’abito è preferibile ma
non tassativo. Sicuramente la scelta di una cravatta di un colore più
intenso, rispetto a quello dell’abito e più scuro della camicia
darà un effetto finale migliore.
- La qualità è
sempre importante, ma nel caso della cravatta lo è anche di più,
proprio perché questo accessorio è fatto per attirare gli sguardi,
per dare il tocco finale a un insieme, per essere la ciliegina sulla
torta.
La qualità della cravatta dipende oltre che dal tessuto, anche da
come il tessuto stesso viene tagliato. Il tessuto in cui viene
tagliata una cravatta viene denominato carré o square ed è un
taglio di stoffa tessuto appositamente. Un tempo, dallo square, che
aveva le misure di cm 90x70 circa, si ricavavano solo due cravatte,
che prendevano corpo e consistenza da loro stesse, perché il
tessuto veniva ripiegato ben sette volte su se stesso. Queste
cravatte, rifinite con piccolo orlo a mano, non avevano neppure
bisogno di fodera e stavano magnificamente al loro posto. La
cravatta intera, cioè ripiegata internamente con la sua stessa
stoffa, si logorerà con l’usura, ma nel toglierla e rimetterla
non si raggrinzerà e rimarrà intatta perché la sua "forza
per sostenersi". I cravattai moderni, hanno trovato il modo di
fare cravatte "vere", anche quelle con l’anima. Infatti
attualmente lo "square", che ha sempre le stesse misure di
cinquanta anni fa, viene tessuto in modo di offrire tessuto per
quattro cravatte, non identiche, ma una diversa dall’altra.
Infatti lo "square" è diviso in quattro sezioni, ciascuno
con un differente disegno, che utilizza però gli stessi colori: si
tratta perciò di quattro variazioni sullo stesso tema cromatico.
L’anima della cravatta è in lana e in più la cravatta attuale è
foderata, di solito in seta pura, talvolta in un tessuto misto seta.
·
La scelta della cravatta è legata in maniera inscindibile
al tipo di tessuto in cui sono confezionate.
La seta è la regina dei tessuti per cravatte. Trent’anni fa un uomo
elegante non poteva che portare cravatte in seta, oggi si hanno a
disposizione anche molti altri materiali. La seta, comunque, ha il
vantaggio che non ha controindicazioni, si porta in inverno ed estate,
al mattino e la sera. Esistono tessuti di seta leggeri e lucenti come
foulard, altri morbidi come il crepe, e altri più consistenti e
resistenti, come il reps, lo shantung, il gros; esistono sete lucide e
altre opache o con parti opache e parti lucide che formano disegno. In
genere le sete opache sono più tranquille, cioè sicuramente più
eleganti di quelle sfolgoranti.
La lana è bellissima in inverno, con completi casuale sportivi e ha il
grande vantaggio che non si raggrinza facilmente. Esistono cravatte in
lana ruvida e a trama molto evidente, decisamente sportive, e cravatte
in lana morbida e pettinata, che vanno bene anche su un completo da
pomeriggio. Quelle in cashemere, soffici e caldissime, sono le più
pregiate.
Il cotone e il lino sono freschi e, naturalmente, riservati
all’estate. Il lino, per quanto magnifico, è da evitare perché la
cravatta diventa subito una specie di straccetto.
I tessuti misti raggiungono spesso ottimi risultati di consistenza come
nel caso di lana e seta.
·
LUNGA VITA A SUA MAESTA LA CRAVATTA
Se possedete un discreto numero di "belle
cravatte", state certi che vi dureranno a lungo nell’armadio se
avrete una certa cura nell’indossarle e nel conservarle. Ecco qualche
piccola regola da seguire:
1.
Non indossate mai la stessa cravatta due giorni di seguito;
date il tempo di …riaversi.
- Non allentatevi il
nodo se vi dà fastidio. Piuttosto toglietevi la cravatta.
- Non toglietevi la
cravatta sfilandovela dalla testa, con il nodo ancora fatto: sarebbe
il modo più sicuro per ritrovarla tutta raggrinzita.
- Quando vi togliete la
cravatta, appendetela subito o riponetela su di un piano
d’appoggio.
- Se ha bisogno di
essere stirata, cercate di lasciare la soluzione del ferro da stiro
per ultima. Vi sono altri metodi, meno pericolosi come portare la
cravatta in bagno e appenderla sopra la doccia o comunque il più
vicino possibile alla vasca da bagno, il vapore la stirerà. Un
altro metodo consiste nel tenere la cravatta sospesa sopra una
pentola d’acqua in ebollizione: non temete gli sgocciolamenti e
spruzzi.
- Se questi trattamenti
non sono sufficienti, stiratela con molta cautela, interponendo un
panno di cotone fra la piastra del ferro e il tessuto, in modo da
evitare che "prenda il lucido".
- Se vi macchiate
mangiando, tamponate subito la macchia per non fare penetrare il
liquido nel tessuto. Non sfregate. Poi affidatevi ad una tintoria.
- In viaggio, per non
sciupare le cravatte, usate degli appositi astucci portacravatte,
oppure ripiegatele e mettetele in valigia dopo averle riposte dentro
u sacchetto di tela o plastica.
- A meno che non siano
irrimediabilmente sciupate, non gettare via le cravatte vecchie. A
distanza di una decina di anni, di solito tornano di moda.
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